foto dalla rete, trovata qui
•Quando Zucchero attacca con Gantanamera, ovunque io mi trovi -al supermercato, davanti ai surgelati a comparare i prezzi, dal meccanico, sulla poltrona del dentista, in libreria, in fila alla posta (che poi alla posta non ci sia musica è un altro conto, mi andava di dirlo, via ;-), mi viene l’ancheggio sudamericano automatico. Non solo, con Guatanamera mi sento catapultata in qualche cortile cubano scrostato, avvolta dal fumo di sigari aromatici e con indosso un vestito estivo sgarzolino (di quelli che non indosso mai, sia mai risulti femminile) -a fare cosa? Ma ad ancheggiare, no?! Guajira Guantanamera…
•Quando qualcuno esterna il proprio affetto senza freni e senza sovrastrutture è molto probabile che non venga ricambiato.
Anche io tendo a reagire così perché sento minacciata la mia libertà. Hai voglia a sognare quegli amori da film hollywoodiani… ‘Gna posso fa.
•Riprendere a leggere dopo un libro della Nothomb è faticoso.
Le parole della Nothomb scivolano sotto gli occhi che è una meraviglia, fanno da sé, loro. Passare dalla Nothomb a un altro scrittore è per questo impegnativo. Ci sto provando con Mario Vargas Llosa, ma “La città e i cani” non è facile da addomesticare. È dura passare da parole che ti vengono incontro ad altre che ti chiedono di stare loro dietro, pant pant, ce la farò? Forse ci voleva qualche autore più cinematografico prima di tornare in carreggiata.
•La retromarcia per me rimarrà un mistero per sempre.
No, dài, scuola guida l’ho fatta e vabbe’, a guidare ci si impratichisce nel tempo -per quanto ci sarà sempre chi è più portato e chi meno, e ok. Ma la retromarcia… Nella retromarcia mi si scombinano i concetti di destra e sinistra, quei due concetti che mi sono stati instillati alle elementari, capite? Dopo un fallimentare tentativo di retromarcia sotto sterzo, quando vorrei spostarmi verso destra, ma il sedere della macchina svirgola inesorabilmente verso sinistra, a me viene solo voglia di inserire il freno a mano, togliere la chiave e lasciare la macchina dov’è.
La retromarcia mette in discussione tutto il mio sistema di valori. E io non ci sto.
•Dopo la visione di un film di Pieraccioni mi scatta la modalità toscanaccio on… E ‘un vi sto a ddire icché mi prende, ma ‘un mi si può ssentire.
•Scrivere curriculum e lettera di presentazione con delle musiche natalizie di sottofondo infonde serenità e ottimismo -di cosa non so, ma vabbe’.
•Scrivere curriculum e lettera di presentazione ha dato fondo alla mia creatività e alla mia paraculaggine.
•Secondo me alle persone accentratrici non mancherà mai un pubblico che li metta al centro dell’attenzione perché il pensiero di poter rientrare nella sfera di interesse di una persona che chiede spazio equivarrebbe a una sorta di riconoscimento doppiamente valido. Se qualcuno che tiranneggia mi considera di valore, allora lo sono davvero. Peccato che, sempre secondo me, alle persone che tiranneggiano, degli altri, non gliene frega una cippa, altrimenti porterebbero loro maggior rispetto.
•Finché qualcuno non dirà a Casini quanto sia in realtà impopolare il suo Monti dudù dadadà, questi non la smetterà di sfrantumarci le scatole a ogni sacrosanto TG.
Qualcuno glielo dica, per favore.
•Anche io sono capace di decisioni affrettate e fatte alla leggera. Oh, sì -anche se sono quella che prima di lavarsi i capelli, butta giù un piano d’azione per prendere in considerazione pro e contro della faccenda.
Ora, se quello per cui ho deciso di buttarmi e tentare (io? Tentare? AH!) dovesse davvero portare a qualcosa di concreto e rivelarsi un’occasione positiva, so’ cavoli acidi; sia mai dovessi uscire dal mio isolamento, sia mai dovessi rischiare ed essere felice, sia mai!
_Che poi, oltre a essere un po’ in pensiero per la riuscita di questa decisione presa -sì, a me i progetti che riescono mi terrorizzano-, non vi dico quanto mi angosci la possibilità di trovare un errore grammaticale nei documenti che ho già inviato… Diamine! Non lo voglio scoprire!