Nelle prossime settimane dovremo lasciare l’appartamento che abbiamo affittato negli ultimi sei anni.
Quando si tra tranquilli a casa propria (o quasi), senza fare ricerche e senza date per traslocare ci si scorda di cosa voglia dire cercare casa.
Cercare casa vuol dire avere a che fare con gli agenti immobiliari:
_ quelli che ti chiamano per sapere perche’ non sei all’appuntamento per il viewing, mentre stai facendo il viewing prenotato. True story.
_ quelli che chiamano per fissare un appuntamento. Tutto (sembra) chiaro, verificato e ricontrollato e poi il giorno dell’appuntamento viene fuori che non c’e’ nessun appuntamento. “Ma ha ricevuto una conferma?” Quindi non basta essere contattati per un appuntamento, bisogna aspettare anche la conferma per l’appuntamento che si e’ concordato. Non si smette di imparare.
_ quelli che bisogna rispondere a una sfilza di domande che manco per la candidatura alla presidenza della nazione: salario annuale lordo, fumatori, bambini, animali domestici, lavoro, precedenti penali, generalita’ degli inquilini, da quanto si sta insieme, ultima data del ciclo -il solito, via. E poi quando si fa una domanda sulla casa si riceve una professionalissima spalluccia.
Cercare casa e’
_ vedere affitti determinati alla catzo. Bilocali centrali a £900 e monocamera nel quartiere dubbio a £800.
_ vedere monolocali all’interno della stessa palazzina con variazioni di prezzo di circa £200 – al mese. Ma se e’ la stessa metratura, stessi elettrodomestici, stessi servizi, cazz’ pago £200 in piu’ al mese?
_ avere a che fare con agenzie e landlords che hanno tanto, pure troppo potere al momento. Quelli che devi dargli una risposta entro sera perche’ tanto l’appartamento trova un affittuario comunque. Oppure quelli che, l’appartamento puo’ essere sfitto da mesi e in culonia, ma appena finisci la visita viene fuori che gia’ c’e’ qualcuno interessato – roba che manco booking con le camere in offerta.
_ accorgersi che accaparrarsi un altro appartamento nella nostra stessa palazzina equivale a entrare negli Hunger Games. Appena esprimi l’intenzione, parte la musica e …
E comunque non ho mai tirato con l’arco, ‘sti odds non li vedo mica bene.
_ sentire leggende metropolitane di affittuari che portano contati per bloccare le proprieta’ o pagano una parte in nero – on top dell’affitto dichiarato. Ecco, cercare casa e’ sentire queste storie e crederci pure perche’ gli appartamenti se ne vanno come la carta igienica in pandemia.
Cercare casa e’
_ accorgersi di come cambiano le proprie aspettative nei giorni di ricerca. Si va da “mah, non mi piace il colore della mascherina degli interruttori” per arrivare a “ma in fondo la moquette in bagno e’ cosy!”
Anche se non posso dirmi pentita, non riesco a spiegarmi in modo razionale perche’ non abbiamo detto di si’ a una casa accogliente un giorno, per poi entusiasmarci tutti per una casa ok il giorno dopo. E comunque uno dei motivi e’, appunto, la moquette.
_ vedere case, spazi e camere nuove e diverse e passare ore ad arredare e spostare mobilio – ma solo nella mia mente. Qui potrei mettere questo, li’ quest’altro, il divano invece potremmo metterlo cosi’.
Poi qualcuno mi deve spiegare come facciamo arrivare il divano al secondo piano senza ascensore. Cosi’?
_ realizzare che non esiste la casa perfetta. Cosi’ come il nostro attuale appartamento e’ freddo, umido e esposto a nord, cosi’ gli altri appartamenti o sono al piano terra (e in Inghilterra sia mai mettessero le inferriate al piano terra) o senza ascensore o lontani dalla civilta’ o con un mobilio discutibile o senza lavatrice.
_ vedere che i proprietari sanno che possono comunque affitare un monolocale con un divano mastodontico e strappato, un tavolo e sedie che hanno visto tempi migliori in campeggio, un armadietto da studente (maschio) single e senza pretese e un letto cosi’ ampio che quasi impedisce di entrare in camera.
E a me vieni a richedere di lavorare a tempo pieno? Ma io dopo la mia giornata di lavoro voglio rientrare in una casa decente.
_ pensare di essere dei tenants auspicabili e accorgersi che essere in due, lavoratori a tempo pieno e con ottime referenze non fa alcuna differenza. Quando abbiamo cercato casa l’ultima volta potevano esserci dei dubbi sulla nostra solidita’ e i proprietari delle case che avevamo visto ci continuavano a cercare al telefono mesi dopo che avevano comunque trovato. Adesso bisogna stargli addosso e dirgli pure grazie se ti danno retta.
Quando gli annunci di affitti spariscono da un giorno all’altro o ci viene cancellato un viewing prenotato poco prima, dall’alto della mia maturita’ e della mia carita’ gli auguro di trovare un affittuario che gli trasha la proprieta’.
_ imparare l’arte del lasciar andare, o anche solo fake it.
Negli anni ho (e il singolare non e’ a caso) accumulato molta roba. Roba che mi piace, roba che faccio fatica a buttare, roba che non sia mai possa servirci, roba che ci fa stare comodi, roba che ha potenziale creativo che forse un giorno usero’ per un progetto. Insomma, roba. L’idea di lasciar andare parte delle nostre cose, puo’ dare una prima impressione di alleggerimento, ma poco dopo sento la mia vocina hoarder che mi sussurra “e se un giorno ti dovesse servire?”
Alla Roba si aggiungono i mobili che i proprietari ci permettono di prendere. Come si fa a chiedermi di let go dei mobili gratis?
Tra l’altro abbiamo vissuto anni con una vista grama su un edificio disabitato. Da qualche settimana hanno finalmente buttato giu’ gran parte del rudere aprendo la vista fino a scorgere l’entrata del parco. Dopo anni a fissare una facciata mesta e sgarrupata, adesso che vediamo le fronde degli alberi e le persone con i cani a passeggio nel parco, dobbiamo cambiare casa?!?
_ realizzare che ci siamo anche un po’ viziati.
Nei primi anni che abbiamo vissuto nel nostro appartamento non abbiamo mai usato la lavastoviglie – che tra l’altro era anche nuova. Invece usavamo lo spazio per storage – come Carrie di Sex and the City usa il forno. In lockdown, come se ci mancasse il tempo di lavare i piatti, abbiamo iniziato a usare la lavastoviglie, con la scusa del “senno’ si rovina”. Adesso quando vediamo che nelle case manca la lavastoviglie, ci viene solo voglia di imboccare l’uscita. Ma questi si aspettano pure che ci laviamo i piatti a mano???
Insomma, cambiare casa vorra’ dire che ci dovremo adattare. Le specie che vogliono sopravvivere devono adattarsi al nuovo ambiente. “Purtroppo” abbiamo vissuto in un appartamento ben arredato in una palazzina con una posizione centrale e servizi piu’ che buoni. Abbiamo avuto proprietari di casa ottimi e un affitto che nel tempo e’ diventato da shogno; per questo faccio fatica a pensare che troveremo di meglio. Piu’ che altro penso che troveremo qualcosa di diverso, anche se temo le rinunce.
Ogni tanto spero che potremmo guadagnarci almeno qualcosa dal cambiamento, tipo un’esposizione a sud o una finestra con vista o una casa che non sia umida. E poi mi ricordo che siamo in Inghilterra.