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amabile, confessioni, impossibile, intimità, macchina, pietra sopra, ragazzi, sguardo, sostenere, viaggio, zerbino
•I viaggi in macchina mi ispirano confessioni e riflessioni intimiste.
Sarà per questo che (quando non guido, ovvio) mi piace l’intimità, la vicinanza e la sospensione del tempo che avvengono solo nei lunghi viaggi in macchina? Sì, decisamente: i viaggi in macchina durano sempre troppo poco.
•Dormire è importante.
Questa è la mia personale conclusione dopo tre notti di fila in cui ho dormito: due ore e mezza, quattro ore e mezza, tre e mezza. Esatto, quello che di norma dormirei in una notte. E comunque, no, non è il massimo, al terzo giorno avevo le mani che tremavano e un’inclinazione al pianto da clinica psichiatrica.
•Non riesco a sostenere lo sguardo dei ragazzi.
Temo che questo limiterà le mie possibilità di trovarne uno che sia uno, eppure non ho la minima idea di quale espressione mettere su quando un ragazzo mi guarda negli occhi. Alla fine opto sempre per l’evergreen: guardare l’ora.
•Il mio problema è che tra l’essere amabile e fare lo zerbino non faccio differenza.
Non appena mi rilasso, non appena faccio l’affabile, quella alla mano, attenta, femminile, affettuosa, flirtosa… Zac! Entro in modalità zerbino.
Già, è per questo che sono in modalità strega supponente, cinica e negativa da una vita… Appunto: per non fare la scemotta di turno.
•è impossibile essere una buona figlia, una buona amica, una buona stagista (sic), una buona qualsiasi cosa allo stesso momento.
è molto più facile non essere nessuna di queste cose, mai.
•Ecco, sì, ricordate la storia del metterci una pietra sopra?
Ecco, sì, bene. Nel dubbio, dato che la natura umana è bizzarra, ogni tanto, su quella famosa pietra che mette fine a qualcosa, è meglio metterci qualche altra pietra da promemoria.