-(…) credo sia difficile essere una giapponese.
-È difficile anche essere un giapponese.
-Certo. Raccontami.
Tacque. Respirò. Vidi i suoi lineamenti subire una metamorfosi.
-A cinque anni, come gli altri bambini, ho fatto i test per entrare in una delle scuole primarie migliori. Se li avessi superati, avrei potuto, un giorno, entrare in una delle università migliori. A cinque anni, già lo sapevo. Ma non ho superato i test.
Mi accorsi che tremava.
-I miei genitori non hanno detto nulla. Erano delusi. Mio padre, a cinque anni, li aveva superati. Ho aspettato la notte e ho pianto.
Scoppiò in singhiozzi. Presi tra le braccia il suo corpo contratto per la sofferenza. Avevo sentito parlare di queste orribili selezioni nipponiche, imposte mille volte troppo presto a bambini consapevoli dell’importanza della posta in gioco.
-A cinque anni ho saputo di non essere abbastanza intelligente.
-Non è vero. A cinque anni, hai saputo di non essere stato selezionato.
-Ho sentito che mio padre pensava: “Non è grave. È mio figlio, avrà il mio posto.” Lì è cominciata la mia vergogna e non è finita.
Lo strinsi a me, mormorando parole di conforto, rassicurandolo sulla sua intelligenza. Pianse a lungo, poi si addormentò.
Andai a contemplare la notte su una città in cui, ogni anno, la maggior parte dei bambini di cinque anni venivano a sapere di aver fallito nella vita. Mi sembrò di sentir risuonare un concerto di lacrime soffocate.
Rinri se la sarebbe cavata perché era figlio di suo padre: significava compensare un dolore con una vergogna. Ma gli altri, che fallivano ai test, sapevano fin dalla più tenera età che sarebbero diventati, nella migliore delle ipotesi, carne da azienda, come c’era stata carne da cannoni.
Né di Eva né di Adamo, Amélie Nothomb
V. ha detto:
Amica. Che telepatia pazzesca! Volevo proprio leggere qualcosa di questa autrice.
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io boh ha detto:
La Nothomb è un personaggio! A quale titolo stavi pensando? Non che voglia dare consigli, ognuno segue i suoi percorsi di letture. La mia è pura e semplice e irrefrenabile curiosità morbosa.
-Amica. Addoro le telepatie letterarie.
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V. ha detto:
Nessuno in particolare,mi è stata suggerita da Goodreads. I consigli sono sempre ben accetti!
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io boh ha detto:
E bravo Goodreads…
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9dropsofink ha detto:
Io per cominciare ti consiglierei Metafisica dei Tubi. Te ne innamorerai.
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io boh ha detto:
La metafisica dei tubi rimane senza dubbio il mio preferito.
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9dropsofink ha detto:
Son con te ;)
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9dropsofink ha detto:
Bel personaggio la Nothomb.
Questo libro mi ricordo m’era piaciuto…anche perché adoro la Nothomb autobiografica, un po’ meno quella perversa e sadica ;)
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io boh ha detto:
Vero? I romanzi della Nothomb mi stordiscono e mi spiazzano per l’originalità, ma sono i suoi libri autobiografici a conquistarmi.
Ciò non toglie che quando vedo un romanzo dei suoi (e sì che sono tanti) tra i libri usati, io lo compro sulla fiducia, comunque.
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Missandry ha detto:
Meravigliosa Amélie e anche Rothko, emozioni in cui specchiarsi.
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io boh ha detto:
Se mi si chiedesse cosa mi piace dell’opera di Rothko, io non saprei rispondere. So solo che mi piace guardare i suoi quadri, mi piace averli davanti e meditarci su senza ricorrere a tante parole.
Amélie, invece, è meravigliosa a partire dal nome.
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Missandry ha detto:
Io credo che l’arte sia un qualcosa che ti porta a riflettere, non necessariamente su quello che vedi, ma a prendere le distanze dalla realtà e dalla quotidianità per seguire il flusso di pensieri.
Amélie è grande, due dei miei libri preferiti sono Stupore e tremori e Le catilinarie, ma mi piacciono tutti
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io boh ha detto:
Mi piace la tua considerazione sull’arte e sento di condividerla. Quello che più mi piace del lavoro degli artisti è proprio il fatto che permettono, attraverso la propria opera (per ciò che rappresenta o per ciò che richiama nella nostra mente), di slegarsi per un momento dalla realtà (e dal sentire comune) e di avere un punto di vista originale su ciò che ci circonda -o su ciò che costituisce il nostro mondo interiore.
E comunque devo rimediare Le catilinarie il prima possibile.
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Missandry ha detto:
condivido in pieno…e invece a te qual è il libro della Nothomb che ti è piaciuto di più?
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io boh ha detto:
Metafisica dei tubi su tutti. Né di Eva né di Adamo segue subito dopo.
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Missandry ha detto:
Metafisica dei tubi anche a me è piaciuto, ma l’altro libro non l’ho letto, al prossimo giro in libreria provvederò
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