Escludo ci siano libri che piacciono a prescindere ed è difficilissimo consigliare un libro. Non posso far altro che consigliare libri che sono piaciuti a me.
Ne ho già consigliati cinque qualche post fa, ma ne aggiungo uno:
Quel che resta del giorno – Kazuo Ishiguro perché è scritto di un bene, ma di un bene…! Tutto quello che è presente nel romanzo e il modo sublime in cui viene raccontato e tenuto insieme non chiedono altro che di essere letti. Se ti proponi di finire il capitolo, non resisti a leggere la frase con la quale inizia quello successivo, e poi che fai? Non vorrai non finirti il paragrafo? Quello dopo è così breve che è un peccato non leggerlo. L’imprevisto è che hai già un’anticipazione di quello che succede dopo, non vorrai posare il libro lasciando tutto in sospeso?
Avvincente non è comunque un aggettivo che descrive secondo me il romanzo, anche perché rimane un romanzo molto misurato. L’azione è davvero minima, però ogni elemento presente nel romanzo dà la sensazione di avere il suo posto incontestabile e di essere necessario per tutto il resto.
Vorrei averla io una tale padronanza della lingua e una tale capacità narrativa.
E ci sarebbe anche da inchinarsi alla traduttrice.
V. ha detto:
Aggiunto alla lista (infinita) di libri da leggere!
"Mi piace""Mi piace"
io boh ha detto:
Subito dopo aver consigliato un libro mi viene in mente tutto ciò che di quel romanzo potrebbe non piacere :-)
Comunque, credo che Quel che resta del giorno rimanga un libro scritto molto bene e una bella lettura per chi ama gli autori inglesi e il loro stile.
Riporto di seguito l’incipit:
“Appare sempre più probabile che riuscirò davvero ad intraprendere la spedizione che da alcuni giorni ormai tiene completamente occupata la mia fantasia. Spedizione, vorrei aggiungere, che intraprenderò da solo nella comodità della Ford di Mr Farraday; e che, a quanto prevedo, attraverso gran parte della più bella campagna inglese, mi condurrà fino alla costa occidentale del paese e riuscirà a tenermi lontano da Darlington Hall per cinque o sei giorni almeno. L’idea di un simile viaggio era nata, mi preme sottolinearlo, da una proposta delle più cortesi avanzate da Mr Farraday in persona un pomeriggio di quasi due settimane orsono mentre spolveravo i ritratti in biblioteca.”
Il protagonista che racconta in prima persona è un maggiordomo -il quale sarebbe senza dubbio l’assassino, se solo ci fosse un assassinio (sì, vabbe’, sto divagando).
Buona lettura.
"Mi piace""Mi piace"